Nel mondo dell’illuminazione di design, l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale sta trasformando processi, linguaggi estetici e modi di progettare.

Anche per una realtà come la nostra a vocazione artigiana come Kriladesign, che crea lampade LED nate da mani esperte e da una visione radicata nel territorio, questa evoluzione merita attenzione.
Pur non avendo un forte impatto sul lavoro quotidiano, questa nuova tecnologia rappresenta una finestra aperta su ciò che verrà: uno stimolo a osservare, ad aggiornarsi, a capire come possono integrarsi nel nostro lavoro.
In un mondo che cambia rapidamente, restare curiosi e vigili è il primo passo per cogliere nuove sfide, anche nel proprio piccolo.3 (5)

Negli ultimi anni l’IA è entrata in molti ambiti del design, anche in quello dell’illuminazione. La luce è più di un risultato estetico o un requisito tecnico, ma diventa un sistema che osserva, interpreta, si adatta; una presenza sempre più consapevole e meno statica.

Come può intervenire l’IA nella dinamica di un progetto? Accelera analisi, perfeziona simulazioni, permette di esplorare possibilità che, fino a poco tempo fa, avrebbero richiesto settimane di lavoro. In questo nuovo scenario, la luce diventa parte di un ecosistema vivo, che dialoga con gli spazi e con chi li vive.

Capire gli ambienti, prima ancora di illuminarli
Per chi progetta luce, la fase di analisi è basilare. Oggi gli algoritmi di machine learning premettono di leggere gli ambienti con un livello di precisione molto superiore ai metodi tradizionali.
Materiali, orientamento, riflessi, assorbimenti: tutto si traduce in un dato che l’IA raccoglie e rielabora per costruire simulazioni luminose più rapide e più aderenti alla realtà.
Diverse ricerche internazionali, tra cui quelle pubblicate sul Journal of Building Engineering, mostrano come questi strumenti permettano di valutare varianti e scenari con un’efficienza inedita. In pratica, chi progetta guadagna spazio per pensare e valutare tutto meglio.

La luce che osserva e cambia

Altra novità è l’illuminazione adattiva, capace di rispondere al comportamento delle persone e alle condizioni dell’ambiente. L’IA interpreta segnali che vanno oltre la semplice presenza: comprenderne la durata, la frequenza, il tipo di attività. E regola colore, intensità e distribuzione della luce con una precisione che i sensori tradizionali non possono raggiungere.
Ricerche dell’Illuminating Engineering Society confermano che sistemi di questo tipo migliorano il comfort visivo e riducono sprechi energetici in modo significativo. Un equilibrio virtuoso tra benessere e sostenibilità, che con le regolazioni manuali non si ottiene cosi facilmente. 

Human Centric Lighting: l’IA come alleata del benessere

Il concetto di Human Centric Lighting è già noto: una luce che sostiene i ritmi biologici, accompagna la concentrazione, favorisce il relax. Ma l’IA permette un salto di qualità.
Grazie ai modelli predittivi, oggi è possibile progettare schemi luminosi che seguono l’evoluzione dell’ambiente e delle persone lungo la giornata. Gli studi della CIE mostrano come questi sistemi siano più efficaci nel rispettare i cicli circadiani e nel mantenere condizioni luminose ottimali in modo continuo, non solo programmato.

L’IA come fonte di ispirazione

L’IA non serve solo a calcolare, ma si rivela utile per stimolare ispirazione, per suggerire e aprire prospettive. Ci sono già strumenti capaci di generare concept preliminari, individuare criticità nelle prime fasi di progetto, proporre combinazioni materiche in linea con l’effetto luminoso desiderato. Attenzione, non si sostituiscono al/alla designer ma si affiancano, facendo parte del lavoro più meccanico e lasciando più spazio all’intuizione e creatività umana. È una sorta di collaborazione discreta, che non toglie nulla all’autorialità.

Sostenibilità intelligente: l’energia che si risparmia senza accorgersene2 (6)

La sostenibilità non si ottiene soltanto riducendo consumi o scegliendo materiali responsabili, è una pratica quotidiana di gestione per la quale l’IA risulta particolarmente efficace. Come? Monitorando in tempo reale i consumi e prevedendo gli andamenti delle diverse zone di un edificio, permette di regolare la luce in modo più coerente con l’uso reale degli spazi. Secondo l’Energy Performance of Buildings Observatory, questa sinergia può ridurre i consumi dal 20% al 40%.
È un risparmio che non viene da rinunce ma semplicemente da un’ottimizzazione di ciò che già esiste.4 (6)

L’integrazione tra design, tecnologia e Intelligenza Artificiale punta, in sostanza, a creare un’illuminazione più intelligente, più rispettosa degli spazi e delle persone.

Vogliamo immaginare un futuro in cui l’illuminazione non sia dominata dalla tecnologia, ma si rinnovi sempre grazie al dialogo fra esperienza umana e strumenti intelligenti, tra estetica e benessere, tra materia e dati.
Una luce più consapevole, capace di capire dove si trova e con chi si trova!

Al prossimo aggiornamento…
Kriladesign Team & Family

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